giovedì 26 febbraio 2015

Una storia

Come un'avventura ho evocato 
quella forza disegnando
un occhio sulla spiaggia 
una tigre, un lupo nel profondo
gambe sferzate dai rami, lui corre
viene a me cadendo dal tempo.

Una sera come altre, con il corpo
che vuole il tramonto
vuole quel rosso striato
e il viola luminoso trafitto nel cielo
una bellezza sentita già e cercata
posso gridare dove si trova
nella casa solitaria, in fondo
ad un giardino inselvatichito
alle vetrine lucide di un bar
mi fermo a guardare
tra chi fuma, chi muove lento
il cucchiaino nella tazza
chi gira una moneta tra le dita.

Ho una Babele alle spalle
la torre che si erge
fatta di parole senza fine
di mille bambine spettinate
ridenti, in lacrime, sporche
ferite e segrete
un piccolo popolo 
bisognoso e ardente.

Ma ora tu mi chiami e desti
la carne di nome cuore
con l'ombra e la luce, pulsa, vive.

giovedì 19 febbraio 2015

Nomade

Prima che io mettessi piede nel mondo
lasciando dietro di me esche, lacci e fossi
per gettare ai venti la mia voce
tu con bocca, mani e occhi aperti ridevi
eri scura e verde di bosco, lupa nei fiori
pensavi di raccogliere per me le tue corse
erano miei i giardini, le case, le strade
fatti per me gli abbracci, i clandestini
gli ospiti inattesi, le tavole imbandite
il portico quieto nella sera d'estate
mio il tuo nome e il marchio che incendia
inseguita ancora e ancora sfuggita
ora mi senti bruciare fin dentro al cuore
nomade e cara, vedi il mio corpo fiorire.

giovedì 12 febbraio 2015

Nascosta

Come amavo le nicchie nascoste
fatte di rami casuali e foglie magari
aggiustate con filo rosso di cotone
o una perla rubata di plastica gialla
cento nicchie coi cartoni dismessi
cubi sfasciati dove io regnavo
per graffiare, sola e viva e buia 
un grembo di fuoco addolcito
una capsula volante in partenza
e dove potevo le evocavo
riconosciute in un viluppo d'erba
tra i noccioli potati, sotto ad una scala
ed uno spigolo, vi portavo il mio odore
quel futuro troppo aperto
il seme nel vaso, il nido nel tronco.

Grande cuore


giovedì 5 febbraio 2015

Radici d'argento

I miei sogni sono dei rapitori
mi afferrano con forza dal buio
trascinandomi verso paesi illuminati.
Si apre con un chiarore la porta a vetri 
sei sulla soglia ed hai un cappotto bianco 
con fibbie di metallo, gli stivali sono neri
ricamati come radici d'argento
sembri preso da una spiaggia d'inverno
o arrivato da un porto lontano
aggrotti la fronte, mi vedi incasellare 
libri su scaffali troppo alti, immersa
nel mio catalogo di angeli e lupi
di draghi, di marinai e alchimisti.
non temere però, ti dico, mia sorpresa
siamo senza età e abbandonati 
nei luoghi promessi, sentiamo
sulla pelle questo vento e sempre
una luce calda come la fiamma 
dietro ad un vetro dorato dipinge
le valli e le rive, le città vissute
con le stazioni e i labirinti
le feste di gente perduta, i moti segreti
mi accompagni, sul tuo viso quella
luce si incendia, e lo spazio e il tempo...


 


martedì 3 febbraio 2015

Cara ed io

Quando sei partita la luce invadeva ogni cosa
ma una specie di stanchezza era nell'aria
volava piano una farfalla e il ragno
si tratteneva nella tela, uno sguardo veniva
da quell'uccello che noi conoscevamo
la cincia tante volte veduta col suo nido
coi suoi piccoli , io ero tutto il contrario
dell'indiana amata, ero pallida
coi capelli troppo chiari e ciglia umide senza
più parole da dire a chi e nella forma di cosa
una foresta si infittiva davanti ai miei occhi
intricata e ignota, ero crudelmente vera
coi vestiti di poco pregio e mal messi
sfioravo corpi con gentilezza ostile
guardando una gola, l'angolo di un occhio
una spalla, un bottone slacciato
restavo mentre tu partivi lasciandomi
il bagaglio da riordinare, entravo
in un regno sporco e sconfinato
e le meraviglie si mostravano per come
erano tante e terribili e bellissime...

Spazio e tempo