lunedì 31 marzo 2014

Storia di vicolo

Dal portone azzurro usciva l'uomo, e quasi trascolorava, coi pantaloni chiari, sotto al fitto ed esile pergolato di foglie e cemento.
La madre giovane aspettava per accendere, e più in là il padre scurito, le figlie piccole per mano, rabbioso per un istante. Con fastidio verso i muri raschiati e le facce dietro vetri socchiusi, ascolta una litania incessante, gli sale dagli anni. Può darsi che sia affetto, vuole dirsi.
Riconosce le donne belle scendere dal vicolo con molto trucco nero, rosso, argento. Profusione di luce attorno al capo e alle spalle, si inchina devoto con la lingua tra i denti.
Su nel vicolo ringhiere strette trattengono vasi e api, buio e luccicore
tra foglie marcite, buio tra le gambe dei passanti.
Si disegna un serpente sul portone azzurro, un lucore improvviso
e guizzante, una vena che pulsa, odore forte di buono.

Hai deciso di farmi una sorpresa, lo sai bene che a me piacciono molto e perciò ecco le tue storie. Di come ci siamo incontrati, dei
doni per me rotolati sul selciato, del serpente tratteggiato con
maestria. Il tempo cresce e fiorisce, bambini di strada festanti sempre spezzano i confini, forse ci credono davvero. Vorrebbero andare, noi lo sappiamo, siamo i nati del vicolo.

Sedia di ieri

domenica 30 marzo 2014

Preghiera

Ti prego, cosa vuoi per darmi il bene
ti preparo un paradiso, un altarino
ritagliato nel cartone, lo dipingo con l'oro
ti piace?  se vuoi i fiori andrò a raccoglierli
percorrerò tutti i prati per farti contento
così mi darai il bene, ho le braccia colme
molti colori nei petali freschi e un'ape
inondo la base dell'altarino, poi bottoni e perle
cuciti ai bordi, catturano la luce!  per te
ecco, avrai la frutta migliore, i manghi succosi
giunti con l'aereo, mi dai il bene?
ti prego ancora, non mi stanco
ti accarezzo, lo so fare con poesia
hai tutta la mia dedizione, ma dammi il bene
ho anche le lacrime, le vorrai?
sei avido e ti accontento, ma voglio il bene mio

sabato 29 marzo 2014

Particolare 1

Particolare 2

Visionari

Fenomeno

Ero un fenomeno, fermavo la gente per strada ( amavo la strada ).
Fermavo la ragazza con il cocker, fermavo il ragazzo vestito con l'effige di Lou Reed. Scattavo foto carine di bivacchi, anime sedute sui gradini, mandavo a tutti, combinavo qualcosa di buono.
Con coraggio inaudito seguivo gli uomini nelle auto, negli appartamenti, sui divanetti. Seguivo l'uomo, il suo invito all'albergo della notte. Con coraggio fuggivo percorrendo strade di una città sconosciuta, c'era chi correva con me, invisibile, spingendomi nella direzione giusta.

La regina vola

venerdì 28 marzo 2014

Puro divertimento

Come si dice in questi casi
passare la notte in bianco
senza un punto di sonno
dopo un giorno bianco
che poteva bastare, secondo me
eppure non mi posso assentare
il mio stile non lo prevede
quindi nel minuto, nell'ora
me la vivo fino in fondo
ho arance, birra, biscotti
ma anche niente, se voglio
che se dimagrisco piaccio di più
la musica giusta non manca
e faccio festa grande, divertimento puro
e pensare che c'è stato un tempo
secoli fa, in cui dormivo
beatamente, non scherzo ragazzi
placida bimba che tirava i fili
del proprio destino
come fosse un gioco bello
appunto gioco non era,si è visto
prima o dopo arriva per tutti
l'amaro in bocca, lo stomaco stretto
la nausea che ci devi convivere
parlando d'altro, possibilmente
per non turbare chi guarda
per lasciare tranquillo il mondo
però questa notte posso non mangiare
ma bere sì e senza allarme
così torno a giocare coi fili rotti
con rabbia gettata, tipo dardo
tanto adesso non mi vede nessuno
e saranno anche questi giorni da ricordare.

Consumazione al bar

Lettera

Ogni tanto qui arrivano le tue stelle
illuminano per qualche istante il giorno bianco
coi palpiti delle loro spine smuovono l'aria
allora queste finestre sporche si spalancano
guardare fuori diventa facile, qualcuno passa
e dice "vieni" tra le orme nell'erba e l'asfalto rotto
io ne seguo l'invito, le corro dietro
ho riconosciuto la ragazza errante
con un ritmo antico ritorna unendo
senza alcuno sforzo gli spazi che ci separano
errante e messaggera per nascita
i suoi vestiti sono cuciti con molta cura
nei profumi dei fiori
ama le tue stelle, lo sai, ama quello che sono
con desiderio, più grande di me e molto piccola
instancabile nel mio caso.

Festa

giovedì 27 marzo 2014

Lei lo trova

Paloma ha visto Gitano, lo scuro. Ha capito che lui sa guardare e le è venuta voglia. Va a comprare bei vestiti, riempie ancora di più il suo armadio che ora trabocca, e le più delicate scarpe della città vengono inventate per lei. Rifulge nel letto, rifulge mentre cammina, è un'apparizione, inonda le strade con la sua luce. I suoi piedi sono fiori.
Quante parole si spendono adesso  per entrare in casa sua, ci si spiega ma ogni aggettivo è misera cosa, robetta.
Non pensa ad altro, non pensa che alla gemma nera, infuocata nera
che fa bruciare. Piange quasi da quanto vuol donare.
Chi dice che è impossibile non sa proprio cos'è.
Chi insulta e si offende è chiuso in una bottiglia, non si vede non si sente.
Chi giudica è morto e cade.

Eccoli

Venivi accigliato dal mondo tuo, nuovo
senza tempo, forte
oltre la soglia,
raccolto nell'atto, allargato
venivi verso lei
come una stazione, simile

Io lo chiamo, e ripeto, con voce di gola
e il viaggio comincia, molto lentamente
lo chiamo e lui si fa attendere
vuole farmi morire bene, vuole portarmi là

Un signore con la sua piccolina
mi fa sentire tutto, siamo tutto

Nido

mercoledì 26 marzo 2014

Reading dei '70

Luzi forse? o Bellezza Dario in maniche di camicia
Attilio Bertolucci nella campagna
Zanzotto orticultore, e le donne?
stanno dattorno con belle vesti, occhiali da sole
Pasolini è sulla sua spiaggia a mirare col fucile
Ginsberg viaggiatore guarda caviglie e glutei
Patti Smith dentro alla maglietta, senza tette e fianchi
( nelle foto è così come me ) batte
la sua lingua dov'è il sesso
1979, 1978, 1976, si sono radunati loro
sui palchi scenografia di fari e pinete
odore di mare, Amelia Rosselli è scesa da casa
Che fortuna adolescenti attingere dai versi
fumarli assieme sotto ai riflettori
alle nuvole senza importanza dare pensieri
oltre la sera di riviera, addentare limoni

Romantici

Cantano changing of the guards

martedì 25 marzo 2014

Paloma va

La festa si apre per lei
poichè hanno veduto che è tutta nuova
e prendendola per mano
la conducono nel luogo adatto
si alza la meraviglia
dicono che sia un uccellino
una piccola tigre

I conquistatori divengono schiavi
quel continente nuovo ha troppo
loro vi si perdono, felici

Si svelano i tesori dei sapienti
intanto che Paloma vola

Seduti sulle loro ruberie
avevano dimenticato com'era
incontrare una regina

Lei si pettina i capelli e compone una treccia
li ha guardati negli occhi, andando
le porte sono spalancate sulla città.

Fermata della metro

lunedì 24 marzo 2014

Una nuova canzone

Paloma nel corpo ha già capito tutto
anche se è molto giovane
una bambina, si dice intorno
capisce che andare è il suo verbo
da coniugare nella bellezza
senza madre e sorelle da lasciare al campo
perchè il sogno forse è lo stesso
ma lei ha una festa nel cuore
cogli occhi grandi la vede
c'è molta luce nei sorrisi
l'anima rischiarata si fa accarezzare.


Gitano è un lampo nel temporale
è un lupo, si trasforma con abilità
il suo tutto lo porta a disegnarsi
nuove mappe di posti fiutati
nell'aria di aprile che scalda il sangue
libero Gitano coi suoi stradari avverati
c'è da toccare, c'è da sentire
da avere l'amore, che poi il denaro arriva
si avverte il suo passaggio, lui fiorisce
coi denti brillanti, con l'anello
scambia oro e argento con chi si avvicina.

Erbario

sabato 22 marzo 2014

Trilogia del male, del bene

Ecco, cerco di afferrare, di trattenere il tempo
con uno sforzo dilatarlo come cosa solida
tra la luce, vorrei capire
ma no, sono agita da altro da me
non serve lo struggimento, che sia mostro
o bestia o angelo vengo spinta
in direzioni impreviste e dure
il reale, il brutto sogno che sveglia e continua
è tagliente, urta, scivola, uccide e ripete
Eppure quei semi erano già presenti
nei miei pochi anni, laggiù
come fossi stata un vasetto di terra buona
con un selvatico innesto abusivo
Può essere scritta la Consolazione?
a grandi caratteri rossi su un foglio
in un libro, nel viso di chi, di chi è
Ma non mi guardare, ricorda però
cosa è stato, e la gioia provata
di sentirti, di sentire, vedere, nel prendere.

due

Mi ha fatto male, la vita
è un'asserzione così semplice, senza poesia
continuare si deve però, con miti e santi
miracoli, immaginette, rituali di fuoco
con terra e piantine, e vedute di mare nel sole
perchè fa male sempre, e allora
si fa tutto, si cerca tutto
per lenire, per respirare
e può andar bene un volo, una radio
degli stivali, un amore svelto
il racconto colmo di dettagli, senza fine
un giro distante, la promessa di perdersi
in un bicchiere, nel sapore, nel bruciare.

tre

Cos'è il bene, è il grido che esce dallo stomaco
è vedere lui che si diverte, che riposa
ci si consuma, senza precauzioni
usando qualsiasi cosa possa servire
per allietare un po', per vivere
ricostruendo un giardino, una casa, un viaggio
non c'è cautela e la ferocia mostra di avere
il piumaggio del paradiso, il profumo dell' estasi
possiamo diventare santi visionari, abbiamo
i piedi nudi in questo sentiero e ci piace
amiamo fare tardi, sentire il sonno calarci il peso
sprofondare, librarsi, quel bene è più grande

mercoledì 19 marzo 2014

Nell'albero

Sugli alberi i fiori lasciano il posto alle foglie
gli uccelli adesso possono nascondersi meglio
tra i contorti rami coperti
adesso adesso adesso
posso volarci anch'io fin dentro
si vedrà solo un sussulto verde
Dai molti segreti guardare
che l'ombra fresca alleggerisce
ho un corpo piccolo,si nasconde bene
nel fogliame nuovo ed è facile
afferrare ciò che passa ignaro di me
E' una mattina in cui potrei morire
non veduta,con voci lontane,anche col nido

Bosco

martedì 18 marzo 2014

Carovana

Ci siamo cercati con richiami e voci e storie,incontrandoci sempre
occhi negli occhi.Ed eravamo calmi,impauriti,incantati,curiosi,e di
nuovo prepotenti e dolci ma mai,si cantava,mai indifferenti.
Voi siete la mia carovana,il racconto antico,l'emozione di una bambina che tocca per la prima volta la magia.

I merli della primavera mi volano intorno cercando il luogo adatto,
e tutto è vivo.Il pettirosso becchetta l'uovo sodo sul davanzale e scruta oltre i vetri.Farfalle rare del fiume,bisce nascoste,uova tra le
erbe.Grossi ragni dai dorsi dorati e le cetonie luminescenti,sere di lucciole,lucertole verso la finestra assolata della camera da letto.
            Gracidii dai fossi,raganelle risalgono gli scalini di casa in
            quelle lontane sere d'estate.Cincia coi piccoli dentro alla
            cassetta di legno.La ghiandaia caduta sulla tua spalla e
            accudita come la gazza,come la piccola lepre e i gattini
            tremanti.
I conigli liberati dalle gabbie di ferro saltano nel trifoglio allungando le zampe,il loro naso freme di emozione.Il verme arricciato nel cuore della rosa,il bruco grasso e verde,soffice sul dito.I pesci del segno.
Si scopre una nuova farfalla posata su un fiore di malva.
            Il cavallo che un ragazzo mi promise,le faraone in fila sui
            sentieri.Il fagiano che si palesa con un volo improvviso.
            I cani azzannano con strazio galline giovani.I cavalli al
            galoppo disegnati da mio padre.Il falco ghermisce la
            tortora e s'invola con lei tra gli artigli.
Il luccio seminascosto nella melma del fosso.Esilissime libellule
azzurre a pelo d'acqua.Un airone scende cauto dalla riva.Uno
stormo di tordi copre parte del cielo d'autunno.Topi si tuffano
velocissimi nei loro buchi,nidi di bruchi avviluppati ai rami alti di
un olmo.Un portacandele a forma di elefante indiano,api cariche di polline sul biancospino.
            L'iguana del titolo,le orme sulla neve.Una fila interminabile
            di formiche riga il muro,io che distruggo un loro castello
            scoprendo le piccolissime uova bianche e la frenesia delle
            loro salvatrici.Il sapore di una formica schiacciata in bocca.
Il tigrato caro e morto sotto al viburno,le lente vacche emerse dalla
nebbia in un viottolo di montagna.Il drago che vince su San Giorgio,
e vive.L'uomo lupo che mi mangia il cuore.Il mio nome ha un
animale dentro.

Visione 1

Visione 2

Visione 3

Visione 4

sabato 15 marzo 2014

Casina per signora

Si chiede a gran voce in questo posto
anche solo con la nostra presenza
perchè c'è chi non ha più fiato
stremata da una corsa senza fine
compiuta nella fretta non sua
nel desiderio di qualcun'altro
si chiede ciò che manca,non basta
più inventare,calate nella realtà
volgarità e bassezza e prepotenza
ci sentono il grido ormai,vivo
di viscere e sangue e anime
e ci sono tappeti,lampade art déco
divani sontuosi,vetrate sugli alberi
dei passeggi,cose vere da mangiare
e c'è chi può amare perchè è giusto
e non si paga niente,si paga tutto

casa sull'acqua

Lo vedete?

Vi siete accorti che lei è passata di qua
ed ha voluto che il mondo fosse bello
perciò ha provato in tutti i modi
con quanto di meraviglioso andava
a trovare nei suoi giri senza tempo
e con quanto diceva
che era vero e generoso
Vi siete accorti nelle vostre abitazioni
piene di specchi impolverati che la luce
era un fulgore,un respiro di dio
come nei miracoli,come nelle acque
come nelle grotte e lo vedete che
per chi è rimasto c'è un'ampolla
di olio dolce per ungere lo stridore?

giovedì 13 marzo 2014

Armonica

Aprile

Con il linguaggio libero del fiore sul melo
della rosa cupa in boccio
della bocca che si apre
Il volo dell'aereo da combattimento
molto nero e veloce nella vertiginosa
altezza della nuvola
passaggio sulle strade grige
bordate dall'erba alta di aprile
I muri sbiancati,aperti al sole
morbidamente cigliati dai germogli
del luppolo,dell'ortica
Un odore di piscio d'animale
improvviso e vicino
Un movimento lieve di foglia nasconde
il segreto della merla,racchiuso e tenero
l'ape,il calabrone,la mosca,eleganti
ed ossessivi rubano come ladri
la loro storia d'amore al biancospino
poi il calore delicato del mattino
avanza fra le sterpi e l'asfalto
ricordavi? piccoli rettili rapidi
tra imprevedibili fessure
E l'automobile sporca di polvere bianca
e schizzi di fango secco,quasi
abbandonata come una grossa bestia
sotto le fronde dei sambuchi
I tuoi occhi ogni tanto socchiusi
sui raggi del sole

martedì 11 marzo 2014

Drago nel cuore

Voglio tornare là,lasciatemi stare
che la stanchezza preme,spinge
desidero essere nel mio posto,protetto
che sia distante,intoccabile
so che è buono.nonostante
il tepore dei giorni trascorsi
i sorrisi avuti come regalo
e dire,dire,dire
i gesti d'amore e di lotta che fuggono
divenendo soffi di un drago
che io stessa dipinsi
su un muro giovane nella luce nuova
di un mattino miracoloso e terribile
perchè bellissimo
Quand'è così le cose maledette,perdute
come un'alchimia venuta male straziano
fino ad arrivare alla preghiera che finisca
in qualche modo il dolore,quella parola
che basti,che basti per un po'
con tregua e riposo
mi trasformo nello sciamano che dice
conoscere la guerra non serve a tenerla lontana
ascolto quella che sembra la mia voce
ed ecco,tra mille persone cammino
con tempie martellanti,il cuore
pulsa di paura e stringe,grande organo di dio
fragile,ma innocua sono,forse per chi
mi è accanto
e con innocenza ritrovo il respiro ancora
io proseguo veloce,una biscia
al mio fianco pronta a mordere

Drago

domenica 9 marzo 2014

La leggenda di Paloma

Sua madre aveva un modo particolare di chiedere denari
narrava una storia battezzata di disgrazia
lungo una vita di luci dissidenti
Avrebbe voluto vedere le figlie come tre sovrane
alloggiare nelle lunghe auto costose
cavigliere d'oro e diamanti guinzagli di visone
Ma il sole di giugno è il migliore dell'anno
pioggia di ciliege
correvano al fiume sulle rive a godere dei sassi
il vento sorprendeva pulendo i pilastri di cemento
le foglie tenere e le nuvole allegre
sul ponte transitavano caldi i tir europei
forestieri e nuovi portavano notizie
mani piene di vita
alla cava al campo

Paloma e Gitano

Si alzano tra peli di gatto
e un canto a squarciagola
i capelli bagnati sulla fronte

Radunavano i loro striminziti panni
senza fretta dal loro giaciglio
spuntano bacche e fiori

Essi sono il loro ritratto
cantando volgendo lo sguardo al cielo
gemono i cuccioli della primavera

Il posto dei ragazzi

venerdì 7 marzo 2014

Quando gli uomini giunsero sul pianeta delle donne

Vi abbiamo preso per mano,attraenti
e chi sapeva di cosa eravate capaci
la bellezza che fa male
non vi bastava
sezionare era il vostro merito
trasformare il tutto in piccoli pezzetti
disperdendo

Festa di compleanno

Festa

I pesci nel fiume calmo guardano
hanno con sè tutti i riflessi della luna

Con il buio arrivano le donne indiane
perchè sanno preparare la festa
vengono su dal sentiero tra viole e pulcre
alzando volti e mani all'attesa
E' l'inizio della notte e portano cose
di fuoco e fiori,cerchi d'argento
loro sono nella trama di un mese
che stride urla profuma nasce
gettano sassi alla finestra di chi
deve con forza aprire

Sguardo

mercoledì 5 marzo 2014

Viaggio

Com'è curioso il fatto che ho capito
che con te posso viaggiare nel tempo
mi hai presentato una navicella trasparente
sembra di cristallo,con nervature di foglia
è leggera ed elastica,si adatta al mio corpo
ed è preferibile che sia prima dell'alba
quando ancora la luce è una promessa vicina
io ci sono ed i suoni arrivano fino a
entrarmi dentro con molto piacere poi
sotto al tuo sguardo si parte


Le strade dei miracoli

Si compiono miracoli lungo le strade,proprio in quei posti lui guarda me come se bastasse,avrà visto cos'è.
Ora le ragazze scese dalle bici cadono dritte nel folto dei fiori,sono vestite di risate e calze rotte,occhi macchiati d'erba.Vogliono un bar adesso,dove bere latte caldo e zucchero.
I cartelli stradali alle loro spalle indicano i posti dei paradisi,sono tanti
dice il ragazzo indiano.Porta filze di grani rossi al collo scuro,tutti baci e carezze canta.
Vorrebbe scagliare frecce ed invece invita chi vuole a sfiorarlo appena.Uno dei miracoli lo fa camminare come se volasse via.
C'è chi grida,le gazze si alzano dai cigli stridendo.I loro occhi
vedono chi viene dalle strade e quali cieli ne seguono il viaggio.

Rima con fiore

lunedì 3 marzo 2014

Tito illuminato

Per me sei come morto e perciò
ti piango come si piangono i morti
non voglio sapere nulla della tua vita
via da me e con chi
Ti dedico fiori invece come facevi tu
dentro per te sono rimasta quella lì
radiosa nella giornata perfetta e con ancora
parole come navi ai moli che non vedevi
Sei nel cimitero bello con foto nostalgica
incorniciato bene magnificato dal tempo
grande eroe punto cardinale perno asse
di rotazione della mia terra esploratore
nero punto emotivo
te lo dico
non hai mai saputo che io alla mattina
davo il meglio,andavi via prima
avevi da fare

Luminoso

domenica 2 marzo 2014

Ballata

Fatta in quel modo
che neanche lei capiva
se chiedevano di spiegare
ma trascinata nella forza
scaturita da chissà dove
sempre sempre sempre sempre
che nonostante tutto
e il dovere,e il dimostrare
e lo stare buoni,e il non disturbare
si riprende il mondo
è sempre stato suo!

Diego

Ha messo le birre sulla mensola
le sigarette sul ripiano accanto
la finestra aperta per il fumo,così
le stelle ascoltano
che può essere una preghiera
quella cosa che arriva

Rosa notturna

Ancora un altro,ancora un sonno corto
messo bene nella notte
non girare a vuoto mai,disperdersi sempre
seminare,sprecare,nel futuro,nel passato
di ora in ora dentro al cielo scuro
che tutto ha importanza,tutto è un soffio
tutto riemerge,tutto affonda
mare nel cielo,oceano caduto nel cosmo
se non c'è misura
ci si può viaggiare ancora
con la rosa tra i denti e magari un gatto

Il suo lavoro

Lascio fare al giardino,che lui si arrangia bene. Mette le gemme al posto giusto,dove il sole le può amare meglio. Apre le piccole foglie,
discute coi fiori. Fa che l'erba corra sotto al vento di marzo,innamora gli uccelli.
Di mio posso guardare,stupire,a lui piace così,inumidire grani di terra,regalare sogni agli insetti dei sentieri...

Tesoro

Scatola del tesoro