giovedì 10 dicembre 2015

Mondo nuovo

Svegliandomi un mattino
alla luce di un cielo bordato di rosa
ho veduto che il mondo
traboccava del mio, segreto
i fiumi che mi scorrono dentro
irrompevano nei stretti cortili
le foreste e i viaggiatori
rapidamente mettevano radici
sulle cose di ieri, le strade
gli incroci, i palazzi squadrati
i residui di alberi ancora viventi
terra feconda per le mie alture
approdi ai vascelli dai carichi stranieri
quindi le ragazze felici, gli uomini fumanti
l'incalzare dei discorsi nei crocchi aperti
un amante cerbiatto nascosto tra i fiori
si elevano i ponti, le torri, i fari
un mare immediato sgorga
come un desiderio, come un diritto
e ancora un altro mondo vi si scorge
nelle sue gole allagate e silenti
nel rumore di fondo, di moto. di onda.

domenica 6 dicembre 2015

Il mondo che porti

Avvicinata a te mi riposo
col tepore che ti è dovuto
nell'incavo di un albero
o tra i cuscini del letto.
Sto diventando morbida alla vita
voglio tramonti luminosi
spiagge chiare d'inverno 
soste per bere qualcosa di caldo.
Un lavoro di raccolta impaziente
profili di strade e di volti, paesaggi, corse al mare
gli occhi di chi passa e il sorriso a una richiesta.
Torniamo a casa dopo tanto girare
e si è veduto l'acqua rispecchiare il cielo
un gatto assorto, dei dolci su un bancone 
il sospiro sfuggito con un moto di stizza
la foto di una rosa esposta in una vetrina
mi aiuti a portare, ed è meno fatica.


mercoledì 25 novembre 2015

Richiamo

Io ti tengo in questo mondo
anche se tu mi vieni a trovare nei sogni
ti richiamo prendendo la tua giacca ricamata
dall'armadio dov'è riposta, la piego per bene
per il sacco nero dove andrà a morire
ti richiamo osservando la felce appassire lentamente
nonostante la posizione ombrosa e fresca
ti richiamo sovvertendo i tuoi amori
come se la tua forza si fosse tramutata
in una nuova natura tumultuosa...

sabato 21 novembre 2015

Regno

Sorge su segreti minerali, una casa
le fiamme gialle del giardino d'autunno
sono zolfo che divampa
entra nelle stanze stellate
esplosive nevicate sulla lingua 
di un amore fresco di germogli
come udire un uccellino
cantare nella notte 
in un regno che non è il suo
metto da parte che poi
nella costellazione di 
scatole, cassetti, pertugi
socchiuse fosforescenze
avrò la ventura di scovare
oltre le distanze, le verità fuggite.
 

Calzando una scarpa ho intravisto la mia anima


venerdì 13 novembre 2015

Intrecciare un canestro

Come dura la mia calma
se resiste costruendo argini spaccati
una giornata intera e sì
un po' di sera, e solo una goccia di notte
appesa alla mezzaluna
a un grumo puntuto di stelle
mentre il vento percorre e giunge
in fondo, voglio il vento e la furia 
perchè da ragazza ero giunco e
quel midollo tenero rimane, si flette
nella mia natura cresciuta
così, grave, con l'acqua alle radici 
attraversata dal fluire cattivo
che brucia e lenisce
mi rivolto, sono un canestro
perduto nel fiume.

martedì 10 novembre 2015

Gelati

Le due bambine si sono appoggiate con la schiena alla recinzione di pali del campetto di bocce dove degli uomini in maniche di camicia stanno valutando le traiettorie dei tiri da fare.
 Non sono interessate allo svolgimento del gioco, la loro attenzione è rivolta alla strada e al probabile transito di qualche bicicletta o motorino inforcati dai ragazzetti della piazza.
 Stanno entrambe leccando un cremino comprato poco prima al bar-osteria. La più piccola ha un caschetto di capelli neri e dritti e occhi scuri, l'altra porta la coda di cavallo ben tirata sulla nuca. Si notano delle strisce bionde tra il castano lucido e una ciocca pronta a sfuggire alla stretta dell'elastico giallo.
 Mangia con gusto quel gelato, la sottile copertura di cioccolato è quasi ancora integra e ogni volta che i suoi denti vi affondano scrocchia spaccandosi in lunghe schegge brune che con un dito lei solleva dal candore della crema portandosele alle labbra.
 Per ottenere quel piacere lei ha rubato il denaro a sua madre. Lo fa d'abitudine, in quell'estate del 1973. Sono furti piccoli, si accosta all'auto parcheggiata in cortile, apre la portiera e si tuffa dentro trattenendo il respiro perchè le dà nausea l'odore greve di benzina e fumo e plastica che vi aleggia. Svelta sottrae gli spiccioli dal portamonete sul cruscotto. Non  chiede mai. Con le monete strette nel pugno va a chiamare la sua amica attraversando la strada deserta del primo pomeriggio ed insieme si avviano verso il bar-osteria, pagherà il gelato anche a lei. E' generosa, del resto è estate, le canzoni escono dalle finestre aperte delle case e il sole risplende nel cielo limpido e caldo. Sopra alle loro teste le chiome folte degli alberi, mosse da una brezza dolcissima, gettano sulla strada ombre trafitte da puntini di luce.
Alla bambina più piccola le è colata sulla mano un po' di crema ma lei è sciocchina, invece di leccarsi le dita se le pulisce sulla maglietta unta, la più grande le dà un'occhiata e sorride saggiamente fra sè. 
Un rombo acuto e teso proviene dalla curva laggiù, loro volgono lo sguardo in attesa. Ecco un motorino spinto al suo massimo, un ragazzino coi capelli al vento vi sta sopra . Appena le vede caccia un urlo ed impenna la moto. La ruota si alza ed un brivido attraversa la schiena delle bambine. Per un lungo istante magico guardano sfilare il ragazzino proteso all'impiedi e afferrato saldamente al manubrio del motorino, divenuto un tutt'uno con quel mezzo favoloso che avanza furente su una sola ruota.
La bambina con la coda di cavallo sta mordendo lo stecchino di legno del gelato, accompagna con lo sguardo finchè può quel numero strepitoso. Fino a che gli alberi in fondo alla strada lo celano a loro e alle imprecazioni dei giocatori di bocce. Gli occhi le scintillano di eccitazione, sente dentro di se, e non saprebbe spiegare come, che quello spettacolo è diretto a lei solamente
ed ha la sensazione molle e dolce di aver colto un fiore profumato, sbocciato al sole per la sua emozione. 

Il rappresentante di gelati sta uscendo dal bar-osteria ed è ancora tra le strisce di plastica colorata della tenda, alle spalle l'oscurità del locale e in viso la luce di quel pomeriggio assolato. 
Scorge le due bambine prese da una conversazione costellata di risatine e brevi volteggi delle mani. Sono belle da vedere, hanno magliette disegnate e pantaloncini corti; ai piedi infradito rosse, celesti. 
Rimane per un po' ad ammirare quella scenetta dimenticando la stanchezza, il caldo ed il vino cattivo appena bevuto. Il desiderio di andar via, di mollare tutto, di afferrare ancora torna prepotente a scuoterlo. " O quest'estate o mai più?" si chiede a voce alta, e torna a sorridere.

sabato 24 ottobre 2015

Generosa

Vado dove la generosità si manifesta
dove l'abbondanza è una norma
e se mi guardo attorno vedo
il bosco che si irradia da un centro segreto
e cresce in foglie ed erbe, canti e sussurri.

Solo piccole cose, parlo di una siepe
dove mi nascondevo in primavera
tra i fiori del sambuco e il ligustro
la mia pelle verde e i capelli di rovo
vestita di radici, percorsa 
dal brulicare delle gemme 
l'acqua, la strada, uno sputo per terra.

Niente di quanto so è vero e quindi non so nulla
ma ugualmente costruisco una forma, uno specchio
innalzo al cielo l'inconsistenza di una pietra
e nonostante questo luogo arcano io vivo.

Signora Fuoco


venerdì 23 ottobre 2015

Invenzioni

I miei rimedi sono tutti inventati
li colgo al momento allungando la mano 
se ho bisogno di sentire la casa allora 
esco per andare al centro commerciale
ai banconi della frutta, della verdura
nel rosso dei peperoni, nel verde delle lattughe
e poi ogni arancio, ogni viola,
tutti i gialli e i bianco screziati
leggo avidamente i nomi fantastici
cavolo cappuccio, costa d'argento, aglio rosso 
arance navel, tarocco, manghi dal Costarica
annurche mele, cumuli che si esprimono
in piramidi o su opulenti vassoi di legno 
in trecce rigogliose, in filze di grani succosi
uve rosa e oro, gonfie melanzane rilucenti
tenere albicocche, pastose banane, carciofi puntuti
l'elenco si allunga sul foglio di carta a quadretti
c'è bisogno di quelle castagne e la voglia
si incaglia tra i datteri e i cachi e le noci
i miei sono rimedi inventati
perchè quel senso di casa
possiamo capire anche senza sapere
è il fuoco che scioglie un gelo improvviso
un rapido male, la febbre che chiama.

 

venerdì 16 ottobre 2015

Fare l'alba

In una di quelle notti in cui non dormii
e compitavo come una piccola anima
tanto per dare un nome al mistero
ma non sapere di dov'era, da dove poteva giungere
assoluto, che vuol dire tiranno
il corpo stridente e ancorato 
stonava il cuore, un bocciolo che non si apre.
          Ho un piccolo fiore di solitudine incagliato
          tra il mio sentire ed il mostrarsi della vita.
In cucina c'era già lei che mi preparava un thè
avvolta dalla giacca di lana e morbida nelle forme
con un coraggio di lupa vagabonda e verde negli occhi.
sul tavolo lo zucchero scuro come piaceva a me
ed il fuoco ravvivato perchè non prendessi freddo
la calma, il sorriso, la voglia di aspettare mattina
ritrovavo l'alba di nuovo, ancora una volta
potevo prendere tempo e fiato, una luce tenera
bagnava ogni cosa, il cuore s'addolciva.
 
 

sabato 10 ottobre 2015

Mareggiata

Pensare d'esser delicata
perchè sembra d'aver visto
il volto chinarsi al vento.
Credere d'esser fragile
perchè qualcosa di me si perde.
Sentire il corpo lottare o cedere
all'anima e alle sue pretese.
Guardare la grande ombra 
allungarsi ai miei piedi
sono una cattedrale
sono un albero maestoso
suono a quel soffio
che ha creato i canyon, le mareggiate
l'uccellino nel nido, il desiderio di vivere.
 

venerdì 9 ottobre 2015

Paesaggio

Ti ostini a guardare
il paesaggio che ho dentro
come un cartografo
delinei i rilievi, le valli
il solco dei fiumi
puoi decidere che nome dare
ad una collina, ad una forra
ad un bosco intricato
non hai una parola
per la luce
che sorge al mattino
e permane nel sogno
quando giunge la notte.

Sfera di Cristallo


mercoledì 7 ottobre 2015

Bolla di vetro

Con frasi che sbocciavano come bolle di vetro
soffiate intorno a minuti paesaggi, figure
di case nella neve e cerbiatti tra i pini
tu mi regalavi quel tuo dire fatato 
"poi tutto passa" e guarda, dicevi
come risplendono le stelle nella volta celeste
l'agitarsi era silenzioso e dolce
si manifestava la neve coi misteriosi fiocchi
scaturiti da chissà dove, nei tuoi mondi
e piano, senza che io mi accorgessi
tu ti volgevi, tornando alla casa, al cielo di neve.
 

lunedì 5 ottobre 2015

Artigiana

Una giacca di lana fatta a ferri
da lei che si porta appresso
sempre una borsa di tela a fiori
riempita di gomitoli colorati.
Dipana quel filo caldo e svolge
punto dopo punto una trama morbida
e intanto sogna la bambina
che infilerà le manine di pane
nelle tasche ricamate di rosa
ed il respiro si quieta
l'attesa è una fiaba.
 

Viaggio nel tempo


sabato 3 ottobre 2015

Il frutto

Sì, sono il mio frutto
rovesciato fuori dalla scorza di un ramoscello
succoso, con la buccia opaca di pioggia e sole
croccante ed ancora aspro
per chi mi esplora
sono un frutto emerso
da un fiore piccolo e forte
aperto sulla fronda alta
al vento primaverile
i petali illuminati dalla linfa
che sempre scorre, e non veduta
richiama e rammenta
le dolcezze, il senso, la spina di terra.

domenica 27 settembre 2015

Bambina Cuore


Cuore sospeso


Cuore di fata

Vestita di azzurro polvere, celeste mare
una fata mi guardò, certo
la piazza era bella, coi rosoni al loro posto
i colombi a chieder briciole
le chiome umide e gialle dei platani
sospinte un poco dal vento d'ottobre
ma oltre alle pozze di cielo sul selciato
oltre all'uomo che comprava limoni
da uno spigolo di banco ricolmo di frutti
oltre alla mia piccola mano calda
nella mano di una donna giovane e cara
un cuore usciva sillabato dalla bocca
della fata attenta, rosso e pulsante
grande da far male e quasi spietato 
nella sua anatomia di carne viva
così grande da riempire il tempo
tra me e la visione del mondo.

 

giovedì 24 settembre 2015

Una gatta di nome Fiore

Uno dei gatti piccoli, apparsi ad Aprile
una morbida femmina color della crema
è di indole cittadina, le vien bene
affacciarsi al terrazzino per guardare
un taxi, la fretta di una signora elegante
i clienti comodi ai dorati tavolini del bar
un po' di grigio sui muri e le vetrine accese.
Quando i suoi fratelli, quei delinquenti
si graffiano il muso in una lotta
nel folto dell'erba o si gettano furenti
sui tronchi ruvidi delle acace e degli olmi
la smorfiosa li segue per un poco fino a che
le prende la voglia di me, del tappeto in salotto
del divano dove sprofondare e sognare
di alberghi sontuosi sui Boulevard
e promenade gustose ai Fori Imperiali.

sabato 19 settembre 2015

Cosa ti trattiene


Il mio corpo ed io

Mi avete guardato
l'animale perfetto che sono
controllate i denti
il preciso candido morso
scrutate fin dentro
alla pupilla d'acqua di mare
lei contiene l'universo
e tutte le cose che andrò a vedere
le mie ossa come i rami slanciati
dell'olmo centenario
sostengono gli sforzi
immaginando il calare
di uno stormo migrante
capite osservando
la mia carne è una foresta
dove s'annida la tigre
ed il sangue è un fuoco
che divampa e vi brucia.
 

mercoledì 9 settembre 2015

2 settembre

A volte ti afferro, così saldamente
e per un niente riesco a stringerti
ti importerà forse sapere
in questa giornata che è tua
come ho lasciato il tempo
sono uscita e ho veduto
gli angeli intenti al loro lavoro
portati per mano i bambini
pulite le vetrine dei negozi del pane
baciate le donne sui teneri occhi
dei fiori si aprono al sole
un uomo si arrabbia ma non vuole gridare
sente la pioggia premergli il cuore
vorrai sapere di certo che questo
io l'ho raccolto e messo da parte
in attesa del vento e del mare
del tuo volo, accaduto e lontano
io sono risanata, la ferita si compie.

lunedì 31 agosto 2015

Corpo nel verde

Potrei chiedere al mio grande olmo
o più in là, al noce e al melo 
il mio bisogno si nasconde
tra l'erba alta 
dove ondeggia al soffio di una formica
lo stelo sottile e la foglia dorata
qualche eco si fa corpo nel verde
e i frutti risplendono densi e maturi
credo a quei segni sulle mani 
al fatto che tu sia vero, e qui
dove il pensiero si annulla e rimane
una domanda, la stessa ripetuta
ogni volta che incontro i tuoi occhi
stai, per me, e un sospiro mi sfugge
come vita.

venerdì 21 agosto 2015

Se vedo...

Una bambina abita la tua faccia
non se ne vuole andare, si sporge e scherza...
Sei una ragazza che suona per strada
e fa scordare ai passanti la mappa del giorno...
Sei una donna che sceglie un vestitino
per la sua bimba e lo vuole bello
nuvola d'oro per l'uccellino
che possa cantare al mondo l'amore...
Una ragazzina dal collo esile si gira
la sua età le regala occhi grandi
ha una casa tra le mani
seminata da molto tempo
e cresciuta aprendo le finestre
come luminose foglie rosse...

lunedì 17 agosto 2015

Spirito dell'acqua

Sono un vaso d'acqua
attinta da dove sgorga
limpida e mormorante
rifletto le alte nubi
quel volo d'uccello
e il petalo della rosa
cade volentieri dentro me
ritrovandosi.

mercoledì 5 agosto 2015

12.42


Il canto

Ti saluto come un destino
hai scelto il tempo e il luogo
così precisa non lo eri mai stata 

gioivi, infatti, confusa
per la bellezza veduta e presa
portata nella tua casa a sognare

ora l'estate è finita
le ciocche selvagge s'intrecciano 
riposa nel respiro la gola arrossata

con una cena sontuosa s'annuncia la sera
il mare s'infrange alla riva e ritorna nel canto
distanti lucori fanno volgere gli occhi, la nuca.

Lady Turner

Stavi con un dipinto alle spalle
le arcate del ponte dorato
e un veliero mutevole alla luce
dell'acqua di sale, del cielo, di Turner
io che arrivo da una corsa trafelata
io ti getto i fiori addosso
come ad una santa assisa
a smuoverti, involata, assente
ed ho preghiere ricopiate negli altri
i piedi sporchi della tua sabbia
con punti oscuri e sassi
rammento la bocca che diceva
portando la vita dei frutti, raccolti
raccogli a piene mani, ora è tutto tuo.

Verde


sabato 25 luglio 2015

Giro con un giardino addosso

Giro con un giardino addosso
di sentieri e fitti cespugli
non gli manca proprio niente
foglie frastagliate, bianchi germogli
steli flessuosi, sontuose corolle.
Api e farfalle, cetonie e formiche
hanno casa nel mio verde cosmo
dalle vertigini di rosso, di azzurro, di giallo
qualche fastidio potrebbe dare
se passo e una nube spiove
se vado e un bocciolo si apre
in faccia ad un vicino distratto.

mercoledì 22 luglio 2015

Il giardino fiorisce

Giro con un giardino addosso
qualche seme ha dato i primi germogli
foglie larghe e rosse si allungano 
tra le fronde già ombrose
i boccioli del papavero si aprono
dispiegando i larghi petali come ali
le farfalle succhiano ingorde dai calici delicati
il giardino che ho addosso a volte m'ingombra
quando mi perdo da prigioniera
nelle incombenze del giorno magari
chiusa tra una folla straniera
ma è vero che allora ogni pianta
della mia terra insieme anela
alla pioggia che cade infine benefica
a lucidare il verde, a dare ristoro
e si espande quindi il mio giardino
dalle spalle, dalla schiena, dal cuore
a incontrare il primo cielo che passa.

domenica 19 luglio 2015

Un'estate

Uscivamo dalla porta spalancata
giù per il sentiero improvvisato
a tracolla una borsa intrecciata di corda
e un telo rosso arrotolato sotto il braccio
oltre le rocce l'odore caldo
degli aghi di pino e del mare
e questo era il tenero mattino.

I piedi nudi tra gli ibischi sfiniti
gocce rosa e gialle di pesca tra le labbra
l'ombra del graticcio sulla pelle scura
ed ora il pomeriggio si adagia, si calma
non ha importanza il finire del giorno.

Gli occhi fra le stelle cercano la via
vestiti di bianco si sfolgorava
prepotenti assoluti scopritori del cielo
la notte maturava nei corpi destati
ed il porpora dei baci s'infiamma
si eleva il canto di una festa sul mare.

Senza confini


I fiori non hanno confini

Con il tuo scandaloso atto
un'onda che si infrange!
hai spaccato il cielo rovesciando
una pioggia che dilava la mia strada
io sprofondo in un segreto
come un seme fin dentro alla terra
e accolgo ogni giorno
quella cosa che mi mandi
che nessuno vede e sente
sferzata dal vento e capìta
i fiori non hanno confini.

sabato 11 luglio 2015

Gli amanti

Sentite, stanno come nuotando
separati dagli altri
da un'acqua di smeraldo
si muovono lentamente 
tra le bolle d'ossigeno
e i riflessi sulle onde
fluidi nella strada trafficata 
lucidi pesci silenti
che non odono
le ferite di chi passa
il ricordo di chi guarda
tutto scivola intorno
ai corpi guizzanti
scappano appena li si scorge
le alghe si prodigano per celare.

Appunti di viaggio



lunedì 6 luglio 2015

Grande Nazione

Sono l'indiana di questa famiglia
dove ognuno ha il suo posto ben pulito
dove la saggezza si radica e cresce
ma non di più di un metro dal suolo
e stretta saldamente al suo rigido tutore.
Sono l'indiana, sono una grande Nazione 
di boschi e di laghi, di bestie brucanti
agghindo la mia dimora tra gli alberi frondosi
con perle pescate dalle spiagge e dai fiumi
ascolto gli uccelli cantare al mattino
fuggo con loro se un'ombra s'incammina.

domenica 5 luglio 2015

Onda

Il mio splendore si sedeva in cucina
dinnanzi a sè il piatto blù colmo di ciliege
lucente tra gli occhi, tutta in un sorriso
mi riversava un torrente impetuoso di sogni 
come una terra d'estate, bisognosa
di molta acqua fresca, assorbivo tremante
e gli squarci dei lampi nei vapori del cielo
le foglie strappate dagli alberi nel vento...

Nel tempo io ti ho dato il nome
e ho disegnato più di 100 luoghi
messaggeri alati, messaggeri sottili
immaginati per te giungeranno
benevoli insetti dal tuo giardino
a sfiorarti dove sarai
a toccarti dove sei
ruggente silenziosa onda dell'oceano.

domenica 28 giugno 2015

Fiora


28 giugno


Amico francese

Nella cartina di Francia che mi porto appresso
c'è la finestra del mio amico
da dove guarda tranquillo la torre e il monte.
A volte pezzetti di me vagano
per le strade segnate di Francia
incontro allo stupore del mio amico.
Ci scambiamo un bacio, una storia
può accadere che l'anima si scheggi e voli
allora i cieli si sciolgono in una pioggia lieve.
Senza guardarmi io riposo nei suoi occhi 
lo ricordo molto bene, è così vicino...

martedì 16 giugno 2015

Chiama il mio nome

Basta, abbandonare il dosso
agli iris gialli e alla pervinca
lasciare la cenere respirare nel cielo
quello che ho potuto ho fatto
mi misuro le dita, imbroglio 
scopro che la tua voce mi è cara
soprattutto quando chiama
e vuole il mio nome
io sono salata, sono mare alla sera.

Lasciate che decori questa casa
un tulipano dipinto qui
accanto alla porta
e sui vetri un'incisione, l'inizio
di una lettera che ho tardato a mandare
ed ora potrà partire, giungere infine 
dopo aver veduto, aver viaggiato
si riprende, nelle mani sue
mostrando di sè la vita, gemmata e fresca.

Nasce una rosa

Mi è nata una figlia
si era tuffata in un laghetto 
contornato di rose
aprendo la mia immaginazione
dondolo con lei alla musica
che ha portato con sè
unita alla vita 
coi miei misteri e gli occhi nella gioia.

Spontanei


lunedì 1 giugno 2015

Ricchezza

Ci sarà qualcuno da ringraziare
forse il vento che ha pulito il cielo
ed ora è come di zaffiro, di mare
o forse l'andare nel mio giardino potente
dove tutto germoglia e cresce
si dirama, si avviluppa, si apre e fiorisce.

Ho luce ai miei piedi, una pozza assolata
scalda la mia linfa, ciò che chiamo cuore
non ho approvazione alcuna, sono libera
lasciata in disparte, rapita da me.

Gioco da una vita, riuscendoci bene
insistendo come non avessi altro
che il tempo infinito
il cosmo posato su una spalla.

Cesto di ciliege


domenica 31 maggio 2015

Disegnare una nave

Stranamente indosso una giacca marina
da lucidi graffi percorsa, e oscuri
stringe alle spalle e apre al mio seno

dinnanzi viene qualcuno
aperto come un mattino
colmo di storie e di strade 

aiutami a disegnare una nave
come le antiche sulle acque
vorrei sentire l'oceano fluire

il globo azzurro dicono le mappe
infinite rotte da inventare
prima tracciate cogli occhi e l'indice

capisci il sale sul mio viso 
una parte di me ripulita

e nel fendere, nell'andare
il rollìo
il sollievo, l'approdo.

martedì 5 maggio 2015

Primi giorni di Maggio

In un giorno ombroso e calmo si ridesta
ha cucite sul vestito leggèro
due tasche azzurre da riempire
con un cuore assetato raccolto per strada
ed un fiore appena schiuso e odoroso
di more, di siepi, di sole, di miele
cala intanto tra i rami un insetto
dorati gli occhi che guardano e prendono
il ronzìo, il rossore del cuore, la vertigine del volo
e rosa e argento diviene il tempo, rinasce.

Guardar dentro


Chi raccoglie fiori


martedì 28 aprile 2015

Io sono chi

Quante cose posso dire di essere
sono il viaggiatore che attraversa la strada
sono la donna alla finestra
la rosa selvatica e il calabrone 
una bambina che traduce parole
sono l'immagine di due amanti
che si giurano dolcezze su un treno
sono la velocità che arriva alla stazione
l'attesa, un rimpianto per la carezza mancata
e un vestito rosso in vetrina
sono con certezza un milione ed oltre
dopo l'universo e in fondo al mare
sono il corpo che riceve, l'anima che vuole
un dolente giovane cuore che corre
da chiamare lupo, da chiamare signore.

Viaggio

Quelli che mi piacciono sono generosi
lasciano pagato per chi arriva dopo
un caffè con latte, una rosa
una spiaggia per guardare il mare.

Sì, guardate la mia nave
era un colosso, la regina dei mari
fendeva le onde, rullava sulla schiuma
cullata dalle maree, abbracciata dai tifoni.

Mi prendi con te perchè hai in mente un viaggio
raccolta come un fiore, arrogante come un fiore
che schiude la corolla al sole, e non bada ad altro.

Dimentico chi non vuole e protesta
non è facile sentire così forte la pioggia
le stelle pungenti, il vento che sferza.

Quante vite sfiorate, tenute un istante
sono semplice, sono un cucciolo che geme
nato ancora teneramente
da una madre amorosa.

lunedì 27 aprile 2015

Una foresta

Che cos'è la vostra casa
ora che il ciliegio muore...
Pensare ad una foresta
desiderare una foresta
vedere le radici allungarsi
sprofondare nel terreno
i rami afferrarsi al cielo
saldamente le mie mani
prendono il cielo
come gli alberi si inventano la vita
il respiro, le foglie, la linfa
ingrossare le gemme
i fiori donati, unito amore
tremano le chiome
ad una farfalla posata
adesso su una corolla...
Sognare una foresta
il corpo rivive alla frescura
riposa, gli occhi aperti ricordano...

martedì 21 aprile 2015

Dove

Dove fiori e piante discorrono nella loro calma
lì abbiamo trovato il nostro vasetto di fragole
i petali bianchi bene aperti e i frutti
ancora solo accennati...
Hanno preso dimora, come se loro stesse
decidessero per noi, in fondo al giardino
dove l'erba rinfoltisce e sussurra e le foglie
sembrano sgorgare dal tiglio, dal melo...
Vicine al totem delle farfalle e alle conchiglie
rubate al mare, dove qualche sasso dipinto
di blu diviene mistero tra ortiche e viole...
E per ogni ora di questo tempo un'ape danza
un picchio fa risuonare il suo becco 
sul tronco dell'olmo
una pioggia di luce cade senza sosta
e il frutto si ingrossa, si tinge, si prepara
ad esser colto...
Da noi, qui, dove stiamo con poche parole
a guardare, portatori di acqua, di sogni... 

sabato 18 aprile 2015

Amante

Questo mese rimane sulla pelle
ho i fiori e i graffi, i capelli nel vento 
sento germogliare i rami la terra il cuore
ad una sorgente fresca tra l'erba tenera
la luna schiara il volto, le mani
non ti fermi, sole, costruttore di fuoco
ospite di un verde giardino trovato
la primavera è un nome tra le labbra
lo stupore ripetuto e lo splendore
l'ombra di una nube, di un volo.