giovedì 17 luglio 2014

Blu

Poteva essere vero

Aveva visto un angelo, ed era blu e immenso nella sua stanza. Sfolgorava tra l'armadio e il letto, così bizzarro da dare calma e fiducia. Aveva accolto quelle parole, irripetibili per chiunque, che l'angelo le rivolgeva nella luce, facendole sue. E alle sue due figlie matte avrebbe raccontato, sì, avrebbe riferito di quella visione dolce.
O forse scegliendo tra le due, la più giovane e assorta, a cui descrivere la bellezza e il pianto profondo che solo molto più tardi, anni dopo, le si sarebbero rivelati nella loro spietata, cruda verità.
Ma in quel momento, con l'angelo che la sovrastava luminoso, la vita appariva ancora di fuoco e si fece lambire come fosse una protezione. Come fosse il ricordo, l'arrivo.

Buona stella

giovedì 3 luglio 2014

Non ho ordine

Ho scambiato il battere d'ali di una tortora
per il suono della tua bicicletta sulla ghiaia
vedi, io aspetto, anche se sono pronta
intanto scrivo del mio posto nel mondo
quel puntino sulla mappa
e del popolo di uccelli che vive nel giardino.

Non ho ordine, dissemino bigliettini
vergati con cifre, nomi, liste, frasi
qualcuno è disegnato con un fiore nero, o blù.
Non ho ordine, il lavello della cucina sgocciola
gocce e polvere rapprese sull'acciaio
scuri spigoli di muro e soffitti
le mie foto sono disperse
tra un migliaio di scatole e cassetti
affastello commenti su di me
e moniti che paiono affettuosi
con sempre una scintilla di stupore
all'angolo tenero dell'occhio.
Non ho ordine, i miei slanci
non portano sicurezze
solo conferme di opinioni già espresse
perchè sentimentali e illogici si nasce, dicono
o devianti per mancanza d'amore
per troppo amore scadente
e la dose è rincarata.
Non conosco l'equilibrio, per questo
voglio stare dappertutto
e dove ci sarà un posto caldo
vorrò accomodarmi con tutto
il mio benessere tascabile
acrobata, fastidiosa regina e ladra
raccomando il cuore
il grumo scomposto degli anni.

Pioggia nel piatto

martedì 1 luglio 2014

Due per strada

Usciti dalla città fatta di alberi e pensieri
con gli occhi pieni di voglia di andare
come una fuga verso una discesa promessa
nelle tasche, sulla lingua, fra le mani
derive e approdi disegnati dal tempo dei sogni
abbondanza di sfregi, di carezze e duelli
io che tremavo con niente non avevo ripari
mentre tu oro fuso fischiavi ad ogni passo
radunando cuccioli, pepite, maghe e stregoni
motori in disuso, pentoline di rame, alambicchi
molto ricco ebbene ...comunque cercavi
la mia mano e un cioccolatino a forma di cuore
da sciogliere in bocca per poi baciare
tutta la vita che avevi dinnanzi.