venerdì 16 ottobre 2015

Fare l'alba

In una di quelle notti in cui non dormii
e compitavo come una piccola anima
tanto per dare un nome al mistero
ma non sapere di dov'era, da dove poteva giungere
assoluto, che vuol dire tiranno
il corpo stridente e ancorato 
stonava il cuore, un bocciolo che non si apre.
          Ho un piccolo fiore di solitudine incagliato
          tra il mio sentire ed il mostrarsi della vita.
In cucina c'era già lei che mi preparava un thè
avvolta dalla giacca di lana e morbida nelle forme
con un coraggio di lupa vagabonda e verde negli occhi.
sul tavolo lo zucchero scuro come piaceva a me
ed il fuoco ravvivato perchè non prendessi freddo
la calma, il sorriso, la voglia di aspettare mattina
ritrovavo l'alba di nuovo, ancora una volta
potevo prendere tempo e fiato, una luce tenera
bagnava ogni cosa, il cuore s'addolciva.
 
 

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