domenica 27 settembre 2015

Cuore di fata

Vestita di azzurro polvere, celeste mare
una fata mi guardò, certo
la piazza era bella, coi rosoni al loro posto
i colombi a chieder briciole
le chiome umide e gialle dei platani
sospinte un poco dal vento d'ottobre
ma oltre alle pozze di cielo sul selciato
oltre all'uomo che comprava limoni
da uno spigolo di banco ricolmo di frutti
oltre alla mia piccola mano calda
nella mano di una donna giovane e cara
un cuore usciva sillabato dalla bocca
della fata attenta, rosso e pulsante
grande da far male e quasi spietato 
nella sua anatomia di carne viva
così grande da riempire il tempo
tra me e la visione del mondo.

 

Nessun commento:

Posta un commento