mercoledì 28 gennaio 2015

Liberi

Cammini davanti a me sul viottolo stretto
tra erbe alte e cielo e fronde
in là il fiume manda la sua voce d'acqua e canne
tu elenchi nomi di more e di sambuchi 
e formiche sugli stecchi, il tuo andare è una danza
scarpe sporche di sabbia la mia preghiera
apri per me le sterpaglie, scosti i rami caduti
la tua isola si forma piano, mi indichi
il colore delle valli, il suono del mare alla spiaggia
il sapore dei frutti sulla lingua
l'estate matura calma e assoluta in noi
liberati come semi nel vento improvviso
puoi dirmi tutto quello che vuoi
io ti rispondo, ho la consistenza delle nuvole
di pietra al sole, di un raggio di luce
del guizzo di un pesce nuovo nella corrente
quante tracce inseguo e lascio
adesso rannuvolato e terso
il cielo si ferma e guarda
questo posto sarà per sempre.

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