giovedì 29 maggio 2014

Maga

Ho scoperto un sentiero disseminato
di erbe profumate, di orme, di more cadute
impreziosito dai luccichii del fiume, dai nostri passi
siamo adatti a questo lungo cammino impervio
ci chiniamo quando le fronde vogliono sferzarci il viso
tenendoci saldi se la sabbia diventa fango
entriamo nelle macchie scure dei noccioli aspirando
fino in fondo le fragranze che il sole esalta
tutto è calmo, tutto ci accompagna sorridendo
canti di bambini, fruscii, rombi di motori lontani
è possibile dimenticare dove fa male
perchè qui, come un tempo, si può dire "poi passa"
e sapere che è vero, sapere che è giusto
proprio per me, avvenuto, anche se ti guardo proseguire.

Dopo aver passato un varco, averne sentito il silenzio...

Risplende il carattere, la faccia, quello che si è
ora posso creare qualsiasi teatro, intrecciare giunchi e salici
sulle rive di ogni fiume della terra
sistemare candele, calare sete e lini dall'alto, velare
dare ombre, dipingere occhi e bocche, emerge
comunque la fattezza dell'anima, quell'imprendibile
ma presente, la puoi chiamare verità, cuore, daimon
è colei che non si nasconde più e definisce
lineamenti, dà una luce agli sguardi, piega le labbra
come sa, come è, profondità sonora, partitura
e porta, conduce, immagina, diviene.


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