mercoledì 19 febbraio 2014

Piccole

In quel secolo in cui fummo bambine,e gli uomini portavano mantelli,stivali,chiome lunghe nei nastri di velluto e con durezza mostravano d'avere bagliori fra le mani e sussurri taglienti nelle bocche.
Di me rimane con molta bellezza l'impronta nell'aria,il fazzoletto dagli anemoni rossi,stivaletti di cuoio consunto,l'azzurro del muro,la vecchia Fontès e i millenni antichi nelle vene.
La vecchia Fontès ride sfrontata,lei è un fuoco.Ha i piedi nelle acque mormoranti del giardino profondo dove una volta germogliammo con spine e petali e stille di miele.
In quel secolo in cui con gambe sottili correvamo trascinandoci lembi grandi di carta dipinta d'oro,piatte ali rettangolari con strappi e occhi d'uccello e penne e becchi d'uccello.
Fuggite ed inseguite da madre e nonna e bisnonna,ava,bisavola.
E i lenti padri sulle seggiole cadute con bicchieri colmi di vino,caduti con gocce splendenti di rubino sul mento e sulle vesti guardavano?
All'ape sui bordi di vetro intatta ed eterna come un neonato,la senti.
E noi non si chiedeva allora mai chi nella casa,chi avrebbe inventato il mondo.

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